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Il "cinquantino" è morto? Viva il cinquantino!


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Una decina di anni fa acquistai un ciclomotore 50cc per il mio secondogenito, a cui serviva un mezzo pratico per recarsi a scuola, distante qualche chilometro da casa.
Non avendo preferenze sulle tipologie di "motorini" in commercio, consigliai a mio figlio un "evergreen", pensando alle "50 Special" tanto in voga ai miei tempi.
La scelta cadde su una Vespa 50 4T Quattrovalvole Touring, versione del classico scooter Piaggio dotato già di serie di portapacchi anteriore e posteriore, bauletto e cupolino basso.
Il ciclomotore venne utilizzato un paio di anni, svolgendo egregiamente il suo servizio, per finire a collezionare polvere in garage negli anni successivi, totalmente inutilizzato.
L'anno scorso mi trovai "appiedato" per un periodo abbastanza lungo, in attesa di una nuova autovettura, e rispolverai lo scooter che giaceva sotto un telo. Cambiai l'olio, il filtro dell'aria, la candela (le maledizioni che tirai per svitarla se le ricorda ancora l'intero vicinato!)💀, cambiai la batteria ed il motore parti rombando al primo colpo! 
Tutto sommato per brevi tragitti si dimostrò agile e confortevole, non certo un mostro di potenza, ma sufficiente a cavarsela egregiamente nel traffico e nei percorsi intercity.
Ma la cosa che mi stupì maggiormente furono i consumi, davvero irrisori considerando una media di circa 45 Km con un litro di benzina!
Veniamo quindi al dunque: spesso sentiamo ripetere la medesima litania da coloro i quali si sentono in dovere di intonare il "de profundis" dei ciclomotori, additando la colpa del crollo delle vendite al fatto che "intanto i quattordicenni di oggi mica devono raggiungere gli amici al muretto o alla panchina: amici non ne hanno e non si schiodano mai da casa! E a scuola li portano con il Suv!". 
Vabbè, stendiamo pure un velo pietoso su queste meste evidenze,  e concentriamoci sul vero motivo che potrebbe far tornare in auge il "cinquantino" per un pubblico adulto: i consumi irrisori ed i costi di gestione davvero limitati, il vero tallone d'Achille in tempi di vacche magre - anzi - prossimamente scheletriche! 😉

Che ne pensate?🙄


 


 

WP_20150329_003.jpg.e9b2766acc4c63490f524fa85aac8bef.jpg

Modificato da Andrea59
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ciao Andrea, grazie x il topic che proponi;   sinceramente non trovo alcun motivo per cui un maggiorenne dovrebbe scegliere di circolare con un 50cc in regola, se non appunto avendolo già in garage poco o per nulla utilizzato, o per altri motivi affettivi.  
Il peso eccessivo rapportato alla cilindrata (d'altra parte sono ammessi 2 passeggeri),  la scarsa potenza e velocità regolamentate dal C.d.S. mi annullano ogni tipo di interesse;   in più, la moderna scarsa indulgenza nei confronti dei veicoli truccati e la difficoltà di revisione annientano l'eventuale voglia di elaborazione.  
Non oso pensare il comportamento di una Vespa 50 4T automatica sulle salite da 10% in mancanza di pedali, ma forse esagero un po'..  
Ignoro i costi di possesso e assicurazione di un 50cc, ma so che il consumo della mia Primavera 125 da pieno a pieno, dai 49 iniziali si attesta ora tra i 42 e 46 Km/litro guidando come un ladro;   ritengo infine che circolare oggigiorno su strada extra-urbana a 45 Km/h a manetta rasenti il pericoloso. 

Certo che se si discutesse di Malanca Testa Rossa o Aspes Navaho esprimerei considerazioni un po' diverse...  ;)

 

malanca testa rossa.jpg

aspes 50.jpg

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Moderator

Il 50 ormai è un mezzo che porta troppe limitazioni, la prima i costi assicurativi, veramente troppo alti, dati dal fatto che vengono guidati da quattordicenni non ancora avvezzi alla guida, poi il fatto che il 125 può ora essere guidato a 16 anni con passeggero, l'arrivo di queste microcar che ti rendono più popolare, in teoria, ma solo in teoria, più protetto, forse dagli agenti atmosferici, ma non in caso di incidente serio, molti scooter targati riescono ad avere consumi altrettanto bassi, il mio tricity fa circa 250 chilometri con un pieno, (250:8 = 31,25), che non sono niente male, tenendo conto che è sempre a pieno carico, l'esempio è calzante visto che si parla di uso prettamente urbano, ovvio che i consumi in autostrada aumentano e si arriva a 26 - 28, ma tenendo conto che il cinquantino non ci può andare, non vale come esempio, inoltre lo scatto di un 125 - 150 è nettamente migliore di un cinquantino, che peggiora, ulteriormente, in due persone, la scelta poi di prendere un 150 o superiore ti permette non solo di prendere l'autostrada, ma anche di fare delle gite fuori porta, non che con il 50 non si facciano, ma giusto se sei giovane, onestamente non mi vedrei a bordo di un cinquanta in strade statali per raggiungere chi sa cosa, c'è gente che lo ha fatto pure con il si, ma onestamente non lo farei. I giovani di oggi se devono farsi il 50, prendono una motoretta, magari invogliati da uno youtube, Edoardo Iannone, che inizialmente faceva parecchi video su un moto da enduro 50, altrimenti preferiscono l'automobilina, fa più fico, le cose cambiano e la fine di tante si avvicina.

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Mi permetto di aggiungere un ulteriore argomento: oltre ai cambiamenti nella socialità e aggregazione dei più giovani, dalle mie parti un altro nemico più subdolo e silenzioso sta corrodendo il mercato dei ciclomotori: la micro mobilità elettrica. Ragazzi e lavoratori in giro rapidi e guizzanti su monopattini per le vie cittadine, camperisti e vacanzieri a noleggio su stupende Ebikes, pony Express e corrieri su scooter a batteria che fanno da 0 a 50km/h in 3 secondi…

Indubbiamente per il piccolo cabotaggio il piccolo veicolo elettrico è altrettanto pratico del ciclomotore e offre costi di gestione ancora più contenuti. Soprattutto se non ha bisogno di patente e assicurazione.

In questo senso si avvicinano molto allo “spirito” dei Ciao e degli altri “pedalabili” degli anni passati, che si guidavano senza casco e senza pensieri…..

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1 ora fa, Andreds dice:

Mi permetto di aggiungere un ulteriore argomento: oltre ai cambiamenti nella socialità e aggregazione dei più giovani, dalle mie parti un altro nemico più subdolo e silenzioso sta corrodendo il mercato dei ciclomotori: la micro mobilità elettrica. Ragazzi e lavoratori in giro rapidi e guizzanti su monopattini per le vie cittadine, camperisti e vacanzieri a noleggio su stupende Ebikes, pony Express e corrieri su scooter a batteria che fanno da 0 a 50km/h in 3 secondi…

Indubbiamente per il piccolo cabotaggio il piccolo veicolo elettrico è altrettanto pratico del ciclomotore e offre costi di gestione ancora più contenuti. Soprattutto se non ha bisogno di patente e assicurazione.

In questo senso si avvicinano molto allo “spirito” dei Ciao e degli altri “pedalabili” degli anni passati, che si guidavano senza casco e senza pensieri…..

Tutto molto bello... fino a quando non saranno regolamentati anche loro (come è giusto che sia). 

Personalmente li trovo molto pericolosi e meno godibili dal punto di vista emozionale.

Detto questo posso dire che la tua considerazione è assolutamente giusta.

Quando dovevo comprare la vespa, cercando tra quelle usate, avevo trovato una LX 50 di un ragazzo universitario che la dava via perché aveva preso (con i vari incentivi) un monopattino per andare in università. Essendo straniero si meravigliava di come in Italia non ci fosse nessun obbligo, specie a livello assicurativo, verso questi veicoli.

Modificato da ErVago
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Quando avevo 14 anni io, un millennio fa, i ciclomotori avevano le stesse libertà che oggi hanno i monopattini elettrici, non serviva il patentino, non serviva l'assicurazione, non serviva la targa, non serviva il casco, in poche parole, il giorno del compleanno, con mamma e papà, o con uno solo dei 2, entravi in concessionaria, sceglievi il mezzo che ti piaceva ( il top all'epoca erano Ciao, Bravo e Boxer, più della 50 Special, e io scelsi il Ciao) lo portavi fuori dal negozio del rivenditore, lo accendevi e te ne andavi...

Modificato da DartVOL
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Moderator

Per quanto riguarda il fatto che non ci siano assicurazioni su i mezzi odierni, bici e monopattini elettrici, dimostra ancora una volta la nostra arretratezza rispetto alle altre nazioni, non a caso siamo lo zerbino d'europa, dove chi si sveglia decide cosa e come farla, perchè ce lo impone l'europa, si lo scrivo in minuscolo come italia, perchè ormai non credo in nessuno delle due, ritornando al discorso assicurativo, per me ogni mezzo che va su la pubblica strada andrebbe regolamentato, dalle luci diurne, di svolta, specchi, targa e, soprattutto, assicurazione, non dico il passeggino, ma tutti gli altri mezzi si, soprattutto vista la grande diffussione e, mancanza di rispetto delle norme di convivenza, troppi in contromano, ma poi è proprio necessario andare in contromano, quando stai su una strada a doppio senso di marcia? Il rosso vale solo per noi? Lo stop? Il brutto è che se poi ne schianti uno, sono uccelli per diabetici, sei te che passi i guai, non loro, essendo utenti deboli, deboli un bocciolo di carciofi, come odio i pedoni che non guardano più la strada ma stanno con lo sguardo sul cellulare.
Quoto comunque che siamo tornati al ciclomotore, anche se io dovevo avere il mezzo assicurato, il casco per pochi mesi non l'ho portato e, poi con il compimento dei diciotto anni, non era ancora obbligatorio, anche se ho preferito sempre usarlo.

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Bene, bene. Ringrazio tutti coloro i quali hanno dimostrato sensibilità a questo tema, e le cui conclusioni che andremo ad estrapolare portano sempre e comunque - se mai ve ne fosse ancor bisogno - ad un problema endemico del Belpaese: l'ambiguità!
Di fatto, il ciclomotore dotato del classico motore endotermico di cinquanta centimetri cubici, è l'unico in Italia a rispettare la Legalità, non sottraendosi alle forche caudine dell'Erario, né tantomeno ai rigidi calcoli attuariali delle compagnie di assicurazione, blindati nella loro anacronistica "velocità codice", obbligo di collaudo a tariffa calmierata (una Harley paga quanto un Ciao) etc. etc. (più varie ed eventuali).

Semplicemente perché il ciclomotore deve essere provvisto di targa d'immatricolazione.

Bene, anzi male, quando consideriamo che circolano ciclomotori senza obblighi e limitazioni (o quantomeno esistenti solo sulla carta o nei vaghi intenti del Legislatore) quali i famigerati monopattini e le E-bikes, che sfoderano prestazioni da capogiro senza obbligare chicchessia a pagare una beata mazza.
Possiamo quindi immaginare il giramento di testicoli quando ti trovi "a manetta" sul tuo Vespino e vieni letteralmente sverniciato da questi bellimbusti elettrificati, sui quali non insistono né regole né balzelli, non identificabili da apparecchi radar per il controllo della velocità, impuniti sempre e comunque nella pratica dello sport nazionale (il parcheggio selvaggio). 
Ecco, accettare pedissequamente questo stato di cose ci rende un Paese peggiore, ma tant'é: questa è l'Italia!

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34 minuti fa, xericos dice:

targa e, soprattutto, assicurazione

Il problema della copertura dei rischi afferenti la responsabilità civile verso terzi è di facile soluzione con la sottoscrizione di una semplice polizza di responsabilità civile "del capofamiglia", garanzia ad ampio raggio che garantisce l'assicurato da eventuali richieste di indennizzo, da parte di terzi, dei danni cagionati nell'ambito della vita privata, incluso l'utilizzo di velocipedi e mezzi analoghi/equiparabili (monopattini, velocipedi a pedalata assistita), copertura chiaramente prestata dalle compagnie assicurative che non ne facciano una specifica esclusione.
Ergo, con una polizza del costo di una manciata di tabacco, "lor signori" possono dormire sonni tranquilli, alla faccia di chi assicura un ciclomotore che casca nelle fitte reti dei calcoli statistici, per cui se sei un utente giovane, di sesso maschile ed alberghi in una metropoli, non dovrai stupirti se la garanza R.C.A. costerà (ai tuoi genitori) il doppio del valore del tuo motorino.

 

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Senza contare, poi, che se un costruttore volesse immettere sul mercato un nuovo ciclomotore tradizionale, dovrebbe sottostare a innumerevoli vincoli costruttivi e progettuali per rispondere a tutte le normative di sicurezza. Invece i tutti questi veicoli senza targa non hanno nessuna specifica da rispettare. Chiunque se ne può costruire uno in cantina e andarci in giro. A suo rischio…. Ma anche nostro!

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Moderator

Diciamo che tutti i mezzi che non sono a norma, come le bici che camminano senza pedalare, sono irregolari, in teoria tutte le bici che hanno un acceleratore a mano, sono equiparabili a motocicli e, come tali, trattati, con relativa omologazione da ciclomotore targa e quant'altro. Purtroppo i controlli sono pochi e, molte volte si fa franca, anche perchè troppo recenti per poter capire se sono regolari o meno

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Comunque, per tornare sulla traccia, stavo riflettendo su una cosa: mi è capitato varie volte, in vacanza, o in periodi di relativa calma e serenità, di ritrovarmi  a guidare improbabili catorci, mezzi obsoleti, lenti e scomodi, che in quel momento mi sembravano fantastici, divertenti e insostituibili.
Poi, nella vita di tutti i giorni, mi accadeva invece di sentirmi frustrato e insoddisfatto anche a cavallo di motociclette ben più moderne e performanti. 
Viene quindi da chiedersi se veramente abbiamo bisogno di andare sempre così veloci…..🤔

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1 minuto fa, Andreds dice:

Viene quindi da chiedersi se veramente abbiamo bisogno di andare sempre così veloci…..🤔

Su questo tema, sfondi sicuramente una porta aperta con il sottoscritto, essendomi da tempo affrancato da quella sorta di dipendenza generata dalla ricerca compulsiva della velocità, e la risposta al tuo quesito è certamente "no, non abbiamo necessità di pigiare il piede sull'acceleratore, anzi!".
Sinceramente pentito di averla amata visceralmente, specialmente quando assurgeva al rango di vero e proprio anestetico, ho solo potuto tentare di limitare i danni, talvolta neppure riuscendovi. 
Rallentare, dilatare i tempi e godere la noia progettando la propria "decrescita felice": sarà questa la chiave di volta?

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1 ora fa, xericos dice:

in teoria tutte le bici che hanno un acceleratore a mano, sono equiparabili a motocicli e, come tali, trattati, con relativa omologazione

Presta attenzione al fatto che anche una E-bike a cui viene riprogrammata la centralina che controlla il grado di assistenza alla pedalata, eludendo la limitazione che esclude l'intervento del motore oltre una velocità definita, si comporta esattamente come un ciclomotore dove la "manetta" non è più una manopola, bensì i pedali! 😉

P.S. raggiungono senza problemi i 70/80 Km/h, tant'è che spesso gli autovelox fotografano deretani ben difficilmente identificabili! 😁

 

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39 minuti fa, Edicola9 dice:

50/55 km/h ok, ne ho provate un paio, ma 70/80 mi sembrano troppi. Chi le riesce a modificare così? 

Dipende ovviamente dal tipo di motore, dal software utilizzato e dai rapporti installati (corona/cassetta pignoni). Inutile precisare che gli pneumatici non potranno certamente essere dei tassellati 2.5 da enduro. 😉

 

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Moderator
38 minuti fa, Edicola9 dice:

50/55 km/h ok, ne ho provate un paio, ma 70/80 mi sembrano troppi. Chi le riesce a modificare così? 

Basta l'app che viene fornita al cellulare, soprattutto le bici vendute su wish o alibaba, per mercati dove non ci sono molti controlli, ovviamente le batterie termineranno in fretta, ma questa è un'altra storia.
Per la velocità, che dire quando ero più giovane, è proprio vero che invecchiando si diventa poco più saggi, anche se io ho ancora lo spirito giovane, ma a maggio ne farò 49, però non mi interessa più la velocità assoluta, in realtà mi piace guidare, le mie vecchiette lo dimostrano, tutte auto che difficilmente possono superare i 120, ma io tempo fa dissi una frase che oggi vi voglio condividere, in relazione al possedere la mia lml 150 alias px indiano:
"NON SONO IO CHE VADO PIANO E' IL MONDO CHE VA TROPPO DI CORSA", oggi a maggior ragione mi rendo conto come questa stupida, banale frase, contenga al suo interno tanta verità, il mondo di oggi si è perso, alla ricerca di una felicità artefatta, da amici virtuali, si vivi in un mondo fittizio, si va in un mondo irreale, oggi si parla tanto di metaverso, si cerca di trovare un nuovo mondo, ma forse sarebbe il caso di tornare con i piedi per terra e riscoprire il nostro mondo, la nostra vita, lasciando la fretta, cattiva consigliera, al resto.

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Il padre del mio migliore amico fece l’autotrasportatore dal dopoguerra fino ai primi anni ‘80. Diceva sempre: “quando andavamo a 40 all’ora c’era il tempo per fermarsi a mangiare. Adesso i camion fanno i 100 ma non c’è più nemmeno il tempo di pisciare” 

Che tristezza…

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Moderator

Il mondo cambia, se da una parte ci aiuta tanto la nuova tecnologia, dall'altra ci ha tolto altrettanto, bisognerebbe trovare il giusto compromesso

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18 ore fa, Edicola9 dice:

50/55 km/h ok, ne ho provate un paio, ma 70/80 mi sembrano troppi. Chi le riesce a modificare così? 

Basta un motore da 500w una buona batteria a supporto e quelle velocità le possono raggiungere senza nessuna modifica. 

Sono come i 50cc 2t, limitati (via software in questo caso) perché troppo potenti già di base. 

Basta accedere al menu nascosto e disattivare il limitatore. 

Ci sono anche monopattini, che raggiungono quelle velocità. 

Ovviamente sono illegali, come lo sono i 50cc truccati o senza blocchi. 

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Il 1/3/2023 at 23:37, Andrea59 dice:

La scelta cadde su una Vespa 50 4T Quattrovalvole Touring, versione del classico scooter Piaggio dotato già di serie di portapacchi anteriore e posteriore, bauletto e cupolino basso.
Il ciclomotore venne utilizzato un paio di anni, svolgendo egregiamente il suo servizio, per finire a collezionare polvere ... 

così, pour parler, se hai voglia di rispondere: 
come mai secondo te non scattò nel giovanotto una "passione" per le 2 ruote? 

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Vivo in una località in cui le ebike, soprattutto enduro giungono con i loro proprietari da tutt'Europa per affrontare sia le piste da enduro che quelle downhill. Di motori elaborati con centraline Polini c'è ne sono diverse però arrivano a 50km/h. Essendo a pedalata assistita credo che per andare veloci debbano essere rapportate molto lunghe... Una da enduro anche con frequenze di pedalata da frullatore velocità non ne sviluppa più di tanta. Ci vorrebbero i rapporti di Ganna su una bici da corsa... 

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3 ore fa, Edo57 dice:

così, pour parler, se hai voglia di rispondere: 
come mai secondo te non scattò nel giovanotto una "passione" per le 2 ruote? 

...la risposta è probabilmente nascosta tra le pieghe di un "vizio" di famiglia, a mio avviso scritto nel DNA a caratteri di fuoco. 😉
Mio padre fu un valente velista e regatare era la sua passione, ma nonostante gli innumerevoli tentativi di iniziarmi alla sua passione, io mi dedicai a tutt'altro. Per curioso contrappasso, mi appassionai al ciclismo, all'alpinismo, allo scialpinismo, all'arrampicata in falesia e su cascate di ghiaccio, passioni che cercai invano di trasferire ai miei figli, i quali - ovviamente! - si dedicarono rispettivamente all'equitazione ed alle specialità di tiro (peraltro con risultati brillanti). 
Risulta quindi di facile comprensione che, da appassionato vespista, quando perorai la causa dell'imenottero di Pontedera, egli capitolò per il quieto vivere, ma delle due ruote, a pedali o a motore, non ne importava nulla.
La morale è che, con tutta probabilità, occorrerebbe sempre evitare ogni possibile influenza e lasciare la massima libertà di scelta, in quanto ogni consiglio o sprone - seppur accorato e disinteressato - produce spesso risultati antitetici. 😉


 

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