Le Rane Pazze a Rocca Calascio

xericos · 16 maggio 2022 - 12:01

Ed eccoci qui, le Rane Pazze ogni tanto provano ad uscire, purtroppo lo zoccolo duro si è scassato, ed oggi ci ritroviamo in due Mauretto ed io, Gianfranco purtroppo non sta particolarmente bene, ma lo recupereremo alla prossima gita. Il percorso verrà svolto dalla mia Renault 4, una vecchia francese, molto molleggiata, che ci porterà, quasi senza battere ciglio nella bella regione Abruzzese, dove è sito il paese Calascio e relativa Rocca omonima, la strada ben si presta alla francesina, con il tetto aperto è un vero piacere, magari il limite sono le curve, dove sembra stia per rovesciarsi da un momento all'altro, di certo non adatta a chi soffre il mal di mare.
Si parte alle ore 8:15 da casa di Mauretto e, prendendo l'autostrada, ci ritroviamo ben presto, be diciamo ci ritroviamo, a Tivoli, la r4 non è il massimo della velocità, mortificata poi dall'alimentazione a gas, di certo non è un fulmine di guerra.
Decidiamo di fare colazione all'autogrill e, come sempre per un cappuccino un cornetto ed un caffè partono ben 7,50! Cifra folle non giustificata, ed onestamente ci rimaniamo come degli idioti, ma tant'è.
Fuori tante auto di un certo pregio, Ferrari, Lotus e Lamborghini, ma anche tante moto, chi sa per quale evento.

Fatta colazione riprendiamo la strada per Calascio, dove verso le ore 11, arriviamo. Troviamo anche un parcheggio, non dei migliori, una piazzola nel verde, inizialmente mi chiedevo, ma è un parcheggio, poi il cartello mi faceva capire che non era una aiola ma un vero e proprio parcheggio.

Quindi iniziamo l'arrampicata in direzione della Rocca, a circa 1500 m di altezza, si trova questa torre di osservazione, che è famosa, per lo meno per chi ama il cinema fantasy, per il celebre film, del 1985 Ladyhawke.
Iniziamo a salire, sotto un bel sole caldo, in direzione della Rocca

Si raggiunge in pochi passi la Chiesa della Madonna della Pietà eretta intorno al 1596.

Finalmente raggiungiamo la Rocca, che si erge davanti a noi nella sua più totale imponenza, anche se rispetto al film, molti particolari non sono presenti, perchè creati ad oc per esigenze filmiche, spicca su tutta la vallata, ed in effetti trattandosi di una torre di comunicazione, non poteva essere altrimenti, se uno fa un giro delle montagne, può notare i resti di altre torri di guarda, che permettevano di avvisare in caso di invasione.

A questo punto si riprende la via del ritorno, è ora di pranzo, il caldo è diventato pesante, anche se siamo a 1500 metri.
Ci fermeremo presso un ristorante, senza infamia e senza lode una trattoria specializzata in carne alla brace, ma niente di che.
Quindi si prosegue per tornare verso Roma.