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L' Adda


Pino
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Moderator

Tra i vari fiumi che mi capita di incontrare nei giri vespistici l'Adda ha un posto speciale 

Ha un posto importante nei Promessi Sposi manzoniani dove viene citata più volte, prima con Lucia, mentre lascia Lecco per Monza e poi con Renzo nei fatti dei tumulti del pane.

Nel tratto tra Trezzo e Imbersago si incontrano centrali idroelettriche di fine Ottocento, chiuse, dighe, ville, castelli, chiesette.

A questo tratto del fiume anche Leonardo da Vinci ha legato il suo nome per le opere idrauliche da lui progettate, ma anche per l'ispirazione che ne trasse per alcuni dipinti famosi.

Oggi la Vespona ci ha portati in questo paradiso

Ecco alcuni scatti:

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A parte la sua storia, quel che di più affascina è certamente la sua bellezza, specie in questo tratto

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Questi aspri speroni di roccia, a detta di molti, ispirarono a Leonardo lo sfondo di una famosa Vergine delle Rocce conservata ora a Parigi e Londra

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Il tragitto in Vespa non è stato molto lungo.

Molto più lunga e faticosa la camminata lungo questo tratto di fiume!

Siamo stanchissimi, ma ne valeva davvero la pena!!

Credetemi!

Ciao

Pino 

 

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Moderator

Bel posto, poi hai citato il mio pittore inventore preferito e lo sai, sarà un caso, ma Leonardo sarà il primo a riuscire a costruire qualcosa, che negli anni in molti hanno provato senza successo, per far respirare l'uomo sotto l'acqua, il palombaro, sono suoi gli studi che più si avvicinano a quello che oggi prende il nome di palombaro. Vi riporto il suo scirtto e vi metto anche una foto di una ricostruzione, basata proprio su i disegni del maestro, fatta dal museo della scienza di Milano
 

"una vestigia di panziera, che facci pappafico, giubbon e calze, e un'otricello da orinare, 

una vesta di panziera, e l'otro che tie' l'alito,  con mezzo cerchio di ferro, che lo tenghi discosto dal petto. 

Se arai una baga intera con animella da pal....., quando la sgonfierai, n'andrai in fundo, 

tirato da sacchi del sabbione: quando la gonfierai tornerai sù, sopral'acqua. 

Una maschera co li occhi colmi e di vetro ma che il peso sia di qualità che lo levi col tuo notare. 

Porta un coltello che tagli ben, acciò ch'una rete non ti pigliassi. 

Porta con tè due baghette o tre, sgonfiate, e da gonfiare come le balle pe' bisogni."

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Posto bellissimo e ricco di storia, tra l'altro vicino a casa mia.

Per gustarselo appieno consiglio vivamente di visitarlo in bicicletta, seguendo la ciclabile che va da Trezzo fino a Lecco. Son 70 km tra andata e ritorno, tutti su percorso chiuso alle auto, non ci sono grandi difficoltà se non qualche passaggio vicino al fiume e il fondo che in alcuni punti non è perfetto (ma nulla che possa impensierire una MTB o una city bike robusta) quindi è fattibile da chiunque abbia almeno un minimo allenamento (son sempre 5-6 ore di bicicletta). Però si vedono posti stupendi immersi nella natura. E anche Lecco una volta arrivati merita una visita.

Il problema è che non c'è un servizio di noleggio bicicletta (o per lo meno io non l'ho trovato) quindi dovete per forza lasciare a casa la Vespa e caricare la vostra bicicletta in auto.

 

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